Gli ambienti della villa
Entrati nella Villa, un ampio scalone d'onore conduce al piano nobile, un susseguirsi di stanze ricche di oggetti e mobili d'epoca. Nell'ala est si accede alla luminosa sala da pranzo dotata di montacarichi che permetteva di passare le vivande dalla cucina. Un tempo questo locale era utilizzato come cappella. Segue il salone di rappresentanza, dove il marchese Emilio accoglieva i suoi illustri ospiti: qui sono esposti alcuni pregiati pezzi della sua collezione, come le ante d'altare cinquecentesche dipinte da Cipriano Valorsa e la lunetta col Redentore sul Sepolcro di Scuola Ferrarese.
L'antiquario tiranese Francesco Chiodi, che ha curato l'arredo della villa, qui si è occupato anche della realizzazione del pavimento in legno e del bel soffitto a cassettoni con lo stemma di famiglia. L'ala ovest, quella più antica, alla quale si accede dalla sala d'armi con volta a "pipistrello", è la parte più intima della casa, dove i marchesi trascorrevano le loro ore private. Qui si trovano lo studio accogliente, dotato di stufa e la ricca biblioteca con più di 2000 volumi, le camere da letto dei marchesi, dalle originali volte a crociera dipinte a grottesche e la camera per gli ospiti. Il secondo piano ospitava la servitù d'alto rango: la dama di compagnia, il maggiordomo, l'autista. Le loro stanze luminose e ben arredate permettono di immedesimarsi nella vita intima di quelle estati del secolo scorso, nelle quali la Marchesa Margherita, ultima discendente, partiva con il suo seguito dalla casa di Roma per passare l'agosto nella quiete di Grosio.