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Stemma in legno dipinto, sala a pian terreno

Lo stemma dei Visconti Venosta

Se si pensa a una famiglia nobile, la mente va subito allo stemma araldico che la contraddistingue. Anche i Visconti Venosta hanno il loro stemma che si è evoluto nei secoli in relazione alle alleanze politiche e ai legami di parentela. Il ramo della famiglia tirolese Von Matsch, che stabilendosi in Valtellina comincia a farsi chiamare Venosta, ha dato origine a vari rami collaterali. Quello che diverrà in seguito Visconti Venosta cominciò, sul finire del XIII secolo, a dotarsi di un semplice stemma a fasce verde, nera e argento: una scelta curiosa per una stirpe guerriera come quella dei Venosta.

L'araldica nasce infatti come mezzo per identificare in battaglia i vessilli delle diverse famiglie e il verde e il nero accostati tendono a confondersi da lontano. Forse la scelta di queste tinte si deve ai legami feudali che la famiglia aveva all’epoca con il vescovado di Coira, identificato dalle fasce nero-argento. Nel corso del Trecento si aggiunse allo stemma il “capo imperiale”, ovvero l'aquila nera su fondo oro che le famiglie ghibelline avevano il permesso di aggiungere nella parte alta dei loro stemmi. Nel 1335 cominciò il dominio dei Visconti in Valtellina, e ai signori di Milano serviva l'appoggio di questa potente famiglia valtellinese. Per suggellare quest'amicizia, nel 1417 il duca Filippo Maria Visconti tenne a battesimo un piccolo dei Venosta. In onore del duca venne chiamato Visconte, nome che, rinnovato nei discendenti, divenne parte integrante del cognome. Il duca di Milano donò inoltre alla famiglia una collana dorata, un dettaglio che venne inserito nello stemma di famiglia sopra il cimiero.

Nell'Ottocento Emilio ottenne di poter inquartare lo stemma dei Venosta con il biscione visconteo. Inoltre, in seguito al suo matrimonio con Maria Luisa Alfieri di Sostegno, lo stemma dei Visconti Venosta si arricchì anche degli emblemi delle due famiglie di cui Maria Luisa era l'erede: gli Alfieri (d'oro all'aquila nera armata, membrata e coronata di rosso) e i Cavour (d'argento al capo di rosso, caricato da tre conchiglie di Santiago d'oro ordinate in fascia).